In questo senso, la Geriatria si era posta, in un certo senso, come il superamento della Medicina Interna: come un metodo che consentisse il recupero di quel carattere “generalista” che lo sviluppo delle sub-specialità mediche aveva inevitabilmente posto in ombra. E la “storia” della SIGG aveva fedelmente interpretato questo ruolo: basti pensare che tutti i Presidenti che si erano avvicendati erano stati sempre Professori con una lunga esperienza clinica (di Patologia, di Clinica o di Geriatria). Addirittura, nell’ultima revisione dello Statuto, neanche tre anni fa, era stato stabilito che la metà dei posti del Consiglio Direttivo fossero appannaggio della Sezione Clinica.
La F.I.Me.G. – lo vedrai meglio consultando lo Statuto, nel nostro sito web – si propone allora di riproporre l’attenzione sul ruolo del Geriatria Clinico – nelle sue diverse articolazioni: universitario, ospedaliero e territoriale – come elemento centrale e caratterizzante della nostra disciplina: quello cui spetta, cioè, il coordinamento e l’integrazione tra le diverse altre realtà che concorrono a formare l’intervento assistenziale geriatrico. Solo un Clinico, infatti, può dare garanzie alla reale applicazione del “metodo geriatrico”, cioè il continuum assistenziale tra divisione per acuti, strutture di riabilitazione precoce, rete dei servizi e geriatria territoriale. Chi è stato presente all’ultimo Congresso della Società Italiana di Medicina Interna ha ben presente il pericolo immanente che la nostra disciplina corre, ove questo concetto non sia abbastanza chiaro o non venga difeso con sufficiente energia: che cioè il geriatra sia identificato con la figura territoriale o con interventi esclusivamente (o prevalentemente) socio-assistenziali. Con buona pace di chi crede che il geriatra sia, prima di tutto, un medico.
Abbiamo cercato di dare a questo organismo un carattere il più snello e democratico possibile, prevedendo ad esempio incontri congressuali brevi e più frequenti, votazioni e consultazioni per via telematica, la più ampia rappresentanza di tutte le categorie anche a livello di vice-Presidenti, l’elezione diretta del Presidente da parte dell’Assemblea dei Soci, l’alternanza in questa carica tra universitari e non universitari, l’abolizione delle deleghe, la più assoluta trasparenza nella gestione amministrativa (ed una quota associativa – € 50 annuali – estremamente contenuta).
La F.I.Me.G. ha dunque lo scopo di favorire l’aggiornamento clinico di tutti i geriatri e di difendere la dignità e le prerogative della figura del geriatra nelle varie sedi istituzionali. Come Federazione tra diverse figure professionali, si propone di essere presente in tutte le sedi ove si discute e si prendono decisioni riguardanti la geriatria e chiunque in una struttura geriatrica lavori. Non vuole entrare in polemica o in competizione con alcuna altra Istituzione esistente. Se un gruppo di Geriatri hanno preso questa iniziativa, è solo perché hanno ritenuto che, nel panorama nazionale della nostra disciplina, si era venuto a creare uno spazio libero per la Geriatria clinica, si era avuta la sensazione che questa non fosse difesa con sufficiente vigore: o quanto meno, che vi fosse la opportunità di dare un contributo diverso e più incisivo rispetto a quanto esistente attualmente.
In questo senso, se condividi tutto quanto sopra, Ti propongo di aderire alla nostra iniziativa.
Cordialmente
Vincenzo Marigliano